Chiesa di Santa Maria Annunziata

Busseto, piazza Santa Maria

 

Fu edificata nel 1472 per disposizione dei fratelli Gian Lodovico e Pallavicino Pallavicini contemporaneamente ad un ospedale, di cui per due secoli fece parte.

Condotta a termine dopo alterne vicende nel 1518, in quell’anno vi fu istituita una confraternita detta di S. Maria o dei Battuti o Disciplinati – più tardi del Confalone -, pio sodalizio eretto da papa Leone X con breve 11 aprile 1518 e dotato da Sisto V nel 1586 e da Paolo V nel 1607 di indulgenze. La confraternita, oltre alle finalità proprie di culto, tra cui quella di divulgare la devozione alla Vergine Annunziata, aveva il precipuo scopo di amministrare i beni dell’ospedale, di curare il migliore funzionamento dell’ente, di distribuire elemosine e di dotare nubende povere.

La chiesa cessò di far parte dell’ospedale nel sec. XVII, allorché questo fu trasferito entro la città e provvisto di una nuova sede; ampliata nel 1595 per iniziativa ed a spese del giureconsulto Pietro Pettorelli, fu ricostruita ex novo nel 1804 dalla confraternita che l’aveva in uso su progetto del bussetano Giuseppe Cavalli, il quale ne curò anche le decorazioni a stucco.

L’edificio è barocco, ad aula unica, con due cappelle laterali, una per parte. La facciata, d’intonazione classica, non presenta elementi d’interesse. L’interno è suddiviso simmetricamente da paraste con capitelli dorici, che, oltre il cornicione, attraversano la volta; sul fondo due pilastrate, sorreggendo un arco a tutto sesto, circoscrivono il santuario.
Per iniziativa del prevosto Cesare Picciotti, la chiesa fu restaurata nell’estate 1949 e per la circostanza il pittore Giuseppe Moroni dipinse a fresco sulla parete frontale del coro una Crocifissione che occupa interamente lo spazio compreso tra il cornicione e la volta.

L’altare maggiore, in marmi pregiati, è neoclassico; sul retro di quest’ultimo è collocata la pala raffigurante l’Annunciazione, realizzata da Vincenzo Campi nel 1581.

Sotto la mensa è ospitato un antico simulacro in cuoio e legno di Cristo morto, grande al vero, che tradizionalmente viene portato in processione il Venerdì Santo con grande apparato di illuminazione e di musica.

Quello di Annunziata è uno degli attributi di Maria. Ricorda l’episodio evangelico che segna l’incontro miracoloso tra la Vergine e l’arcangelo Gabriele, portatore dal cielo del messaggio che le annunciava la maternità divina. Un episodio memorabile, fissato da artisti e poeti d’ogni tempo nelle loro opere, soprattutto italiane ed in special modo fiorentine; tutte rappresentanti la fanciulla ebrea in atteggiamento sottomesso dinanzi all’angelo che le esprime la volontà di Dio di sceglierla a madre e custode del suo Figlio divino. Con il bellissimo nome di Annunziata o Annunziato furono poi chiamati donne e uomini per auguri di grazia.

In S. Maria Annunziata si celebrarono le nozze di Carlo Verdi e Luigia Uttini, genitori del Maestro Giuseppe Verdi.