Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola

Busseto, via Roma

 

Edificata, unitamente al contiguo collegio, nella seconda metà del ‘600 dai padri della Compagnia di Gesù, fu dedicata al fondatore dell’ordine, S. Ignazio di Loyola. Mons. Niccolò Caranza, vescovo di Borgo S. Donnino, odierna Fidenza, la consacrò solo nel 1687 a conclusione dell’importante lavoro di decorazione dell’interno, opera, presumibilmente, dei plastificatori Domenico Dossa e Bernardo Barca.

I gesuiti continuarono ad officiarla fino al 1768, anno della loro cacciata dal Ducato di Parma e Piacenza, a causa delle disposizioni repressive attuate dalle corti borboniche.

Da allora fino ai primi decenni del Novecento la chiesa fu retta da clero diocesano.

Chiusa al culto per un settantennio, ma mai ufficialmente sconsacrata, è stata riaperta alle funzioni liturgiche il 31 luglio 2008, in occasione della festa di S. Ignazio.

Da decenni il tempio è in attesa di fondi per un auspicato e urgente intervento di restauro.

Il luminoso interno tardo barocco è a navata unica con tre cappelle per lato.


La decorazione della volta spetta al pittore genovese Giovanni Evangelista Draghi (1654-1712). Nei quattro grandi medaglioni sono raffigurati Santi della Compagnia di Gesù (S. Luigi Gonzaga, S. Francesco Saverio, S. Stanislao Kostka e S. Francesco Borgia), mentre negli ovati più piccoli si riconoscono Angeli reggenti piccoli serti di fiori e simboli sacri.

Al lavoro di Domenico Dossa e Bernardo Barca sono da attribuire anche le cinque statue in stucco di santi gesuiti tra le paraste della navata.

Le cappelle laterali, quattro delle quali con volta affrescata a quadrature (XVII sec.), presentano ricche ancone lignee della prima metà del Settecento con tele tutte da restaurare.

Nella prima cappella a destra la pala con S. Giovanni Francesco Regis (prima metà del XVIII sec.) è di Clemente Ruta.

Nella seconda l’Immacolata tra S. luigi Gonzaga e S. Stanislao Kostka è opera di ignoto pittore della prima metà del Settecento.
Nella terza la tela l’Arrivo di S. Francesco Saverio nelle Indie è di Giovanni Evangelista Draghi.
La pala dell’altare maggiore, oggi conservata nella parrocchiale Collegiata di S. Bartolomeo, raffigura la Gloria di S. Ignazio (fine XVII sec.) ed è opera di Pier Ilario Spolverini.

La seconda cappella di sinistra conserva di pittore ignoto del XVIII la tela di San Francesco Borgia che accoglie S. Stanislao Kostka.

Di ignoto del XVII è anche la pala della terza cappella avente per soggetto la Circoncisione di Gesù.